Come affrontare un lutto. Elaborare la perdita delle persone care
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COME AFFRONTARE IL LUTTO

Come affrontare un lutto

COME AFFRONTARE IL LUTTO

uscire dalla fase del LUTTO

Abbiamo passato tutti un brutto periodo, gli effetti dello stress a cui siamo stati sottoposti e che ancora oggi non sono del tutto svaniti sono molteplici e diversi a seconda della situazione personale che si è vissuta.

Sappiamo che vi sono molte persone che hanno subito un lutto in condizioni del tutto anomale che hanno portato una grande sofferenza e ad grave destabilizzazione.

Spesso risulta molto difficile la ripresa di una vita “normale” e in particolare quando si è subito un lutto

…Nel lutto il mondo si è impoverito e svuotato… (S.Freud)

COME GESTIRE UN LUTTO

Il lutto è un processo, abbiamo bisogno di adattarci alla nuova situazione di mancanza, diviene perciò un’esperienza dinamica, in movimento che può cambiare giorno dopo giorno,
Dobbiamo sapere però che il lutto può essere gestito.

Ancora Freud ci ricorda che: “dal lutto si esce diversi, cambiati…”

Questa condizione che molte persone hanno vissuto possiamo senza dubbio descriverla come un vero e proprio evento traumatico che in molto casi si è costituito come un terribile urto negativo nella vita delle persone coinvolte nel lutto e ne ha segnato una lacerazione nelle loro vita quotidiana.

In questo senso possiamo dire che il lutto in questa fase, in particolare il lutto legato a questa fase così critica, ha aggiunto una serie di aggravanti che lo hanno reso ancora più difficile da superare di quanto non sia un lutto in condizioni “normali”; (se un lutto in condizioni “normali” esiste) creando sul piano emotivo una serie di conseguenze che possono essere considerate traumatiche.

In queste circostanze, nel lutto, per i parenti sono intervenute molte complicazioni, che lo accomunano al lutto legato alle perdite improvvise. È uno shock violento, una doccia fredda, inaspettata, dove non c’è la possibilità di seguire un processo, quello ad esempio della malattia con il suo naturale decorso.

Inoltre il clima di incertezza, di paura, ha reso i parenti più fragili, non hanno potuto seguire il loro caro, nessuno ha potuto accompagnarlo, spesso erano anche loro in quarantena, né poi c’è stata più la possibilità di vederlo…
Per molti di loro non è stato neppure possibile assistere ad una funzione funebre.


Tutto questo, e anche molto altro, in molti casi ha lasciato profonde ferite che spesso faticano a rimarginarsi.

Tutto è rimasto sospeso…


LE 5 FASI DEL LUTTO

Le reazioni poi possono essere molteplici, a grandi linee sono state definite alcune fasi tipiche che definiscono il processo del momento del lutto: una prima fase è caratterizzata da una difficoltà estrema ad accettare l’evento, un rifiuto a credere che sia davvero successo. Non si riesce a farsene una ragione.

Subentra poi un sentimento di rabbia, a volte verso defunto che ci ha abbandonato, o verso se stessi laddove ci si sente vittime di un oscuro e spesso immotivato senso di colpa, o ancora verso i curanti che vengono percepiti come inadempienti.

Si passa poi ad una fase in cui si riesce ad ammettere la perdita, vi è una presa d’atto e si diviene consapevoli che la persona cara non c’è più e che è necessario incominciare ad occuparsi di sé per riprendere le fila della propria vita accettando questa mancanza.

Non di rado il consolidarsi della consapevolezza della perdita porta con sé una fase di depressione, chiusura, sensi di colpa, perdita di concentrazione, insonnia, astenia sono spesso sintomi presenti in queste circostanze.

L’ultima fase che conduce alla definitiva elaborazione del lutto è caratterizzata da un atteggiamento di accettazione di quanto è accaduto, il dolore è sempre presente, a volte ricompare la malinconia, ma è ora possibile trovare una pacificazione.

L’IMPORTANZA DEL RECUPERO DELLE PRoPRIE FORZE INTERIORI

Oggi è importante recuperare le forze interiori, scoprire il valore e la potenza delle proprie risorse, che possono aiutare ad accettare il cambiamento e a rinforzare la resilienza.

Non bisogna vergognarsi nel chiedere aiuto quando ci si rende conto di essere rimasti intrappolati in una di queste fasi e di non riuscire ad uscirne;
se si ha la sensazione che che la paura, l’ansia o l’inazione siano eccessive e stanno creando un disagio eccessivo non bisogna avere timore di parlarne e di chiedere aiuto ad un professionista.

È possibile sentire la necessità, in certi momenti o situazioni difficili, di un confronto, una consulenza, un sostegno, anche solo per avere le idee più chiare su ciò che proviamo e gestire meglio le nostre emozioni, e trovare un aiuto per aumentare le proprie risorse e uscire da una situazione di stallo.


Se ritieni di aver bisogno di un supporto, puoi contattarmi liberamente.


Ricevo nei miei studi di Desio (Monza e Brianza) e Milano (zona San Siro)

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1 Comment
  • Calabrese Annarita
    Posted at 20:40h, 04 Giugno Rispondi

    Credo sia arrivato il momento di chiedere aiuto… lei mi sembra la persona giusta

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