Come affrontare la gelosia - Psicologo Desio
15304
post-template-default,single,single-post,postid-15304,single-format-standard,bridge-core-2.7.0,qode-page-transition-enabled,ajax_fade,page_not_loaded,,side_area_uncovered_from_content,qode-theme-ver-25.5,qode-theme-bridge,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.10.0,vc_responsive

Come affrontare la gelosia

Come affrontare la gelosia. Edvard Munch, Sjalousi (Gelosia, 1895)

Come affrontare la gelosia

Come affrontare la gelosia

Come affrontare la gelosia. Come curare e affrontare la gelosia

Per parlare della gelosia mi piace utilizzare uno spunto tratto dalla letteratura, partire da un romanzo uscito di recente “Il Fosso” di Herman Koch, acclamato scrittore olandese che raggiunse il successo alcuni anni fa con il discusso best seller “La cena” romanzo sociale che sondava l’ambigua dimensione borghese e il rapporto con i figli adolescenti.

Ora ne “Il Fosso”  Koch affronta il tema dei pregiudizi sociali nella civile e avanzata Olanda, tutto il romanzo si snoda sul sospetto del tradimento della moglie e la gelosia si impadronisce della sua mente, del suo cuore e del suo tempo. Un’interessante versione letteraria che ben esprime i tormenti del tarlo della gelosia.

La complessità della gelosia

La gelosia è un sentimento complesso che può assumere molteplici forme, talune innocue, altre più disturbanti fino a raggiungere livelli patologici che possono sfociare in comportamenti fortemente lesivi della libertà del partner. Sappiamo quanto la gelosia sia spesso un movente che, troppo spesso, ci costringe ad assistere, attraverso le cronache, a tragici epiloghi di storie associate a gelosie patologiche.

Vi sono molti sentimenti incontrollati che si legano alla gelosia: paura dell’abbandono, rabbia, dolore, confronto con l’altro e relativa paura di inadeguatezza, paura di non essere all’altezza.

Ci si sente minacciati e si considera il partner come una proprietà su cui si crede di avere diritto assoluto. Molto spesso la gelosia si accompagna ad uno stato di instabilità emotiva, depressione, ansia, situazioni che hanno ben poco a che vedere con l’innamoramento.

La gelosia diventa uno delle maggiori cause di violenza e di tormento nella coppia. E possibile causa di rottura della relazione.

È un tema che può rendere la vita molto difficile sia a chi la subisce sia a chi ne è dominato. È fonte di un’acuta sofferenza, di un costante tormento interiore, un pensiero fisso che fatica ad abbandonarci, inoltre questa sofferenza viene inevitabilmente trasmessa anche al partner che si trova nella scomoda condizione di doversi assoggettare.

Naturalmente non tutte le forme di gelosia sfociano in situazioni o atti drammatici, vi è anche una forma di gelosia non necessariamente “patologica” ma che può essere comunque molesta e scomoda da sopportare. Accade spesso che venga scambiata per amore:
“lui/lei mi ama davvero è per questo che è geloso/a”.

Quando la gelosia non è amore

Una relazione serena, equilibrata non provoca ansia, paure angosce. Non costringe a cambiare la propria vita. L’amore non prevede la considerazione dell’altro come un oggetto proprio; la possesività diviene patologica quando si capisce che c’è qualcosa di insopportabile e la vita di entrambi viene stravolta, non c’è più serenità e si vive in una situazione di costante allarme.

Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri”, scrive Roland Barthes in “Frammenti di un discorso amoroso.

 I due aspetti della gelosia: distruttiva e creativa

La gelosia , può esprimersi in molti modi differenti tra loro: esiste una forma  positiva, accettabile ed una distruttiva, un’espressione per così dire normale, ed un’altra patologica. La differenza tra le due forme non è solo una questione di quantità e di intensità.

Dobbiamo porre molta attenzione alla qualità e al tipo di sentimento che è in gioco, a come si esprime: quando vi è un lato distruttivo, che diviene aggressivo, controllante, quando la vigilanza diviene ossessiva, allora possiamo considerare l’insorgenza nell’anima di uno sviluppo “alterato”.

Dobbiamo ricordare che è da qui che nascono comportamenti come lo stalking.

 COSA CI SEGNALA IL COMPORTAMENTO DI GELOSIA?

In uno studio sperimentale sui callicebi, una specie di scimmie del Sud America che hanno solidi legami di coppia Karen Bales e i colleghi dell’Università di Davis in California, in un articolo sulla rivista “Frontiers” in Economy and Evolution” sono andati alla ricerca dell’evoluzione e della neurobiologia dei legami di coppia. Si è potuto rilevare che “la monogamia probabilmente si è evoluta molte volte, e perciò non è sorprendente che la sua base neurobiologica possa differire nelle diverse specie”, ha spiegato Bales. “ma, quando si tratta dei meccanismi neurochimici che riguardano il legame di coppia, sembra emergere con evidenza un fenomeno di convergenza evolutiva associato alla gelosia”.

Insomma  gli studiosi americani, considerando la faccenda dal punto di vista evolutivo, ipotizzano che la gelosia abbia avuto un ruolo importante nel riuscire a conservare stabili i legami di lunga durata; cioè potrebbe essere stata importante per la nascita della monogamia. Inoltre vi è anche un altro aspetto che vale la pena di considerare, cioè il fatto che la gelosia può rivestire un ruolo positivo nei legami sociali, per esempio segnalando che una relazione necessita di maggior attenzione e cura da parte nostra.

Ma nelle relazioni la gelosia, come abbiamo visto, è un sentimento multiforme si manifesta in molti modi. Vi è anche un “stile” manipolatorio; alcune persone si impegnano a fondo per suscitare la gelosia nel partner, attraverso una serie di tattiche che ambiguamente hanno come obiettivo ultimo collocarsi in una posizione di potere, attirare l’attenzione, richiedere maggiore presenza, più amore, più cure.

Che cosa ci segnalano questi comportamenti? È molto probabile che non ci si senta al sicuro, bisognosi di conferme, assaliti dalla paura di non essere unici, speciali, insostituibili. A volte questo “gioco” può scappare di mano e diventare fonte di profondo disagio e sofferenza.

Come affrontare la gelosia. Cosa fare quando la gelosia si impadronisce dei nostri pensieri?

È importante prestare attenzione ai segnali. La gelosia può aiutarci a capire aspetti di noi di cui non siamo consapevoli, e di conseguenza, con un lavoro mirato con uno psicoterapeuta, incominciare guardarsi dentro per aumentare la propria consapevolezza e riconoscere i comportamenti dannosi per il rapporto di coppia. Capire l’inutilità del senso di colpa, riflettere maggiormente su quello che succede dentro la coppia e prestare meno attenzione a ciò che avviene fuori.

Con l’aiuto di un professionista potremo migliorare la nostra relazione, rendendoci via via conto che c’è qualcosa che ci induce a percorrere una direzione distruttiva, potremo confrontarci con le paure, i sospetti, gli evitamenti, il bisogno di controllo, fino ad arrivare ad una piena coscienza di sé e al riconoscimento della propria gelosia.

Come affrontare la gelosia. Last but not least: un film

Ed infine, per chi vuole vedere un film, un capolavoro davvero emblematico che dipinge la gelosia patologica con mano eccezionalmente puntuale consiglio Él (Lui) pellicola del grande maestro Luis Buñuel che nel 1953 compose un film che mai come in questi nostri giorni appare di straordinaria attualità.

La dott.ssa Giovanna Carnazza è Psicologa e Psicoterapeuta

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.